Detrazione 50% 2018: La guida completa alla Ristrutturazione Edilizia

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Con la Legge di Bilancio 2018, i Bonus del 50% per le Ristrutturazioni Edilizie e del 65% per l’Efficientamento Energetico (EcoBonus) sono stati prorogati anche se con qualche piccola modifica. Ma vediamoli nel dettaglio per non incappare in fastidiosi disguidi che potrebbero rallentare o addirittura invalidare la vostre richieste di detrazione.

Detrazione 50%: Ristrutturazione Edilizia

Nel testo definitivo della Legge di Bilancio per il 2018, viene riconfermato il bonus fiscale casa, ovvero la detrazione 50% IRPEF, per tutto il 2018.

Il bonus 50 confermato per il 2018 vale per:

– ristrutturazioni: detrazione del 50% delle spese sostenute per i lavori;
– acquisto immobili ristrutturati: detrazione IVA del 50% per gli acquisti di fabbricati, a uso abitativo, ristrutturati;
– mobili: detrazione del 50% valida per l’acquisto di arredamento e grandi elettrodomestici, di classe non inferiore alla A+ finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.

Riportiamo di seguito l’elenco delle spese ammesse al Bonus ristrutturazione così come indicate nella guida dell’Agenzia delle Entrate:

• Interventi di manutenzione ordinaria e straordinariarestauro e risanamentoconservativo, ristrutturazione edilizia, indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001 per le parti comuni degli edifici residenziali ed elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001 per le singole unità immobiliari residenziali a prescindere dalla categoria catastale cui appartengono;
• interventi di ricostruzione o ripristino sull’immobile danneggiato a causa di calamità;
• interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
• lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche come ascensori o montacarichi e l’installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di handicap gravi definiti tali in base alla legge 104;
• interventi di prevenzione di atti illeciti: per cui sono ammesse le spese per l’acquisto di cancelli, porte blindate, videosorveglianza, ecc;
• interventi per la cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico;
• lavori finalizzati al conseguimento di risparmio energetico;
• adozione di misure antisismiche;
• bonifica dall’amianto;
• riparazione di impianti per la sicurezza domestica: riparazione prese, sostituzione del tubo del gas ecc;
• installazione di apparecchi di rilevazione di gas;
• vetri anti-infortunio;
• installazione del corrimano.

Oltre alle spese per l’esecuzione degli interventi ristrutturazione, sono detraibili anche:

• spese di progettazione;
• spese per prestazioni professionali;
• spese per la messa in regola degli impianti elettrici e a metano;
• spese per l’acquisto dei materiali;
• spese per il rilascio della certificazione di conformità dei lavori;
• spese per perizie e sopralluoghi;
• IVAbollo e i diritti: di concessioni, autorizzazioni e denuncia inizio lavori;
• oneri di urbanizzazione;
• costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi e agli adempimenti per fruire degli interventi agevolati.

Caratteristiche della detrazione 50%

L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno, secondo il criterio di cassa, e va suddivisa fra tutti i soggetti che hanno sostenuto la spesa e che hanno diritto agli sgravi fiscali.
Nel caso in cui gli interventi abbiano avuto una durata superiore all’anno, si avrà diritto all’agevolazione del 50% solo se la spesa per la quale si è già fruito della relativa detrazione negli anni precedenti, non abbia superato il limite complessivo previsto.
Il limite di spesa a cui si può applicare la detrazione, attualmente fissato a 96.000 euro, è valido per ogni unità immobiliare.
Ciò significa che, se un contribuente è proprietario di diverse unità immobiliari, può usufruirne nella misura massima per ciascuna di esse.
Nell’ipotesi di interventi eseguiti sulle parti comuni dell’edificio, il beneficio spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, con riferimento all’anno di effettuazione del bonifico da parte dell’amministrazione del condominio.

Chi può usufruire della detrazione 50%?

Beneficiari della detrazione IRPEF sono coloro che effettuano le spese per gli interventi, quindi non solo i proprietari dell’immobile oggetto di ristrutturazione, ma anche i titolari di altri diritti reali, come:
– nudi proprietari o usufruttuari;
– affittuari o comodatari;
– soci di cooperative divise o indivise;
– il promittente acquirente che abbia già registrato il compromesso.

Può usufruire dell’agevolazione anche il familiare convivente del proprietario o del detentore dell’immobile.
Se l’immobile è in comproprietà detrae chi sostiene le spese in misura proporzionale a quanto speso.
La Circolare Agenzia delle Entrate 24 aprile 2015, n. 17/E ha chiarito come la persona che effettua il bonifico possa essere anche diversa dal beneficiante, cioè colui che fruisce del beneficio fiscale.
È importante, però, indicare correttamente i dati del beneficiante nel bonifico e, naturalmente, questi deve rientrare nelle categorie degli aventi diritto.

Per quali edifici si può usufruire della detrazione 50%?

Il beneficio si può applicare, come detto in precedenza, solo agli immobili a destinazione residenziale e alle loro pertinenze.

Fondamentale rimane che si tratti di interventi su edifici esistenti, quindi risultano esclusi nuove costruzioni e ampliamenti. In quest’ultimo caso si potrà detrarre solo la parte di spesa relativa alla ristrutturazione della porzione di edificio esistente.
Per provare che l’immobile sia esistente è necessario che risulti accatastato o che sia stata presentata domanda di accatastamento.

Detrazione 50% per atti notarili relativi a pertinenze

Tra gli interventi soggetti a detrazione 50% ci sono anche quelli di recupero a fini abitativi di sottotetti esistenti; essi rientrano a tutti gli effetti tra quelli di ristrutturazione o restauro e risanamento conservativo.
Naturalmente è necessario che la trasformazione in abitazione non comporti un aumento di volume.

Per questo tipo di interventi è necessaria la redazione di un atto notarile per definire il sottotetto come pertinenza dell’abitazione esistente. Questo atto è fondamentale per ottenere la riduzione degli oneri da corrispondere per il rilascio del permesso di costruire.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito con la risoluzione n. 118/E del 30 dicembre 2014 che anche l’onorario da corrispondere per la sua redazione al notaio rientra tra i costi ammessi a detrazione 50%.
Ricordiamo invece che le spese notarili relative all’acquisto di immobili ristrutturati non sono ammesse a detrazione, pur essendo tali acquisti detraibili.

Come richiedere la detrazione 50%?

Per ottenere lo sconto IRPEF occorre, in sede di dichiarazione dei redditi, indicare i dati catastali dell’immobile oggetto dell’intervento.

È indispensabile, tuttavia, che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale, a eccezione di quelli che non possono essere eseguiti con questa modalità, come il pagamento di oneri concessori, diritti di segreteria, bolli, ecc..
Nel bonifico devono essere indicati il codice fiscale del beneficiante e il codice fiscale o la partita Iva del beneficiario.

La maggior parte degli istituti di credito ha comunque predisposto una modulistica appositaper la richiesta della detrazione e una procedura analoga per i bonifici effettuati on line, già comprensive della causale specifica.
Nel caso in cui si commetta un errore nell’effettuare il bonifico è possibile evitare di perdere l’incentivo, facendosi restituire la somma versata e ripetendo il pagamento con la modalità corretta.

Novità in merito alla comunicazione all’ENEA

Nel testo della nuova Legge di Bilancio è specificato che chi usufruisce del bonus per le ristrutturazioni edilizie o del sisma-bonus, dovrà inviare all’ENEA per via telematica, alcune informazioni sugli interventi effettuati.
Così come avviene per l’ecobonus, le informazioni inviate serviranno all’Agenzia per effettuare un monitoraggio e valutare il risparmio energetico conseguito in seguito alla realizzazione degli interventi di ristrutturazione.
In merito alle modalità di invio verrano certamente fornite ulteriori informazioni e dettagli.

Quali documenti conservare per la detrazione 50%

Oltre alla copia di fatture e bonifici è importante conservare altri documenti da esibire in caso di controlli.
Innanzitutto, bisogna essere in possesso del titolo autorizzativo necessario per eseguire i lavori (a seconda dell’entità dell’intervento si potrà trattare di Permesso di Costruire, DIA, SCIA o CILA).
Per i lavori di attività edilizia libera, per i quali non è previsto alcun titolo, è necessario predisporre un’autocertificazione in cui si indichi la data di inizio dei lavori e si dichiari che i lavori per i quali si chiede la detrazione siano tra quelli agevolabili.
Nel caso in cui intervenga più di una impresa, anche non contemporaneamente, deve essere inviata all’ASL competente, con raccomandata A.R., una comunicazione contenente i seguenti dati:
– generalità del committente e ubicazione dei lavori;
– descrizione dell’intervento da realizzare;
– nominativo dell’impresa esecutrice con esplicita assunzione di responsabilità della stessa di rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e contribuzione;
– data di inizio dei lavori.

Altri documenti utili da conservare sono:

– domanda di accatastamento, nel caso in cui l’immobile non sia ancora censito;
– ricevute di pagamento ICI o IMU, se dovuta;
– delibera assembleare di approvazione dei lavori per i lavori condominiali e tabella millesimale di ripartizione delle spese;
– consenso del proprietario dell’immobile all’esecuzione dei lavori, per gli interventi effettuati da altri soggetti, diversi dai familiari conviventi.

 

A QUESTO link trovate, per qualsiasi chiarimento, la guida ufficiale dell’Agenzia delle Entrate